Le origini antiche di questo territorio sono testimoniate dal nome "Seravezza" che secondo recenti studi sembra derivare dal toponimo del periodo Longobardo "Sala Vetitia" cioè centro di scambi commerciali.Vera e propria terra di confine, fu distrutta e occupata innumerevoli volte, prima dalle truppe lucchesi, poi da quelle fiorentine e infine da quelle francesi.
La sua storia è stata caratterizzata dalle vicende dei nobili di Corvaia e Vallecchia.
Oggi il territorio comunale di Seravezza si sviluppa ai piedi di un contrafforte del versante tirrenico delle Alpi Apuane.
Le risorse economiche di Seravezza, in passato furono incentrate soprattutto sull'escavazione dei marmi.
La posizione strategica di Seravezza fu riaffermata tragicamente proprio durante la seconda guerra mondiale, quando il paese vide per nove mesi la permanenza del fronte sulla Linea Gotica che causò lutti e rovine e la distruzione di interi villaggi, di opere pubbliche e di opifici industriali.
L'agricoltura, che assorbe ormai una ridottissima percentuale della popolazione attiva, fornisce cereali, olive e uva.
Discreto è infine l'apporto economico del turismo, richiamato dai significativi monumenti del capoluogo e dalle verdeggianti pendici delle vicine montagne.
Lo stemma di Seravezza è composto da uno sfondo diviso in due parti in senso orizzontale.
La prima di color azzurro e la parte inferiore di color verde.
Al centro è presente uno scudo al cui interno è raffigurato il paesaggio del comune, un cielo azzurro sovrasta i due fiumi argentati che dai fianchi di due montagne verdi vanno ad unirsi a valle in un unico letto.
Al centro della scena si erge bellissima una rosa rossa.0